In un film della rassegna dedicata ad Alberto Sordi, la moglie imprenditrice Franca Valeri lo accusa di aver, nella sua dabbenaggine, voluto far concorrenza alla Montecatini, …….. il pensiero vaga nel passato e all’epoca d’oro della chimica in Italia, dove i processi chimici non erano l’aria fritta d’oggi dove basta un gas, un catalizzatore, una rimestata e la materia plastica esce già in pallini pronta all’uso. Allora la chimica industriale voleva dire processi chimici macchinosi tipo il mitico processo Fauser dove in camere di piombo, pareti di gres e fumi di acido solforico almeno 20 reazioni chimiche complicatissime ed intercalate creavano il prodotto finale. Allora gli impianti elettrici, come oggi, erano speciali. Si doveva tenere conto dell’ambiente chimico fortemente aggressivo e dei gas esplodenti , tipo quelli di miniera. Gli impianti elettrici dovevano essere antideflagranti e la normativa era ancora carente. Il DPR 547 era stato appena emesso ! Mancando tutto in fatto di normativa, certificazioni, laboratori di prova ecc. , in Montecatini i materiali antideflagranti erano provati e collaudati prima della loro messa in opera e pertanto esisteva una sezione dell’officina elettrica di stabilimento che provvedeva a testare le cassette antideflagranti e il metodo era primitivo. In una buca , si riempiva la cassetta in prova, dove era stata avvitata una candela di automobile, di gas acetilene, poi si faceva scoccare la scintilla . Se la cassetta non andava in pezzi e la trafilatura dei gas era giudicata idonea, il collaudo risultava positivo. Ora abbiamo la direttiva europea ATEX e non mancano certo le regole, certo ci manca Alberto Sordi, un po’ meno la Montecatini e la chimica italiana e come fare per i raccordi di bloccaggio che nessuno certifica ATEX